Domenica 25 febbraio 2018 presso i locali della Parrocchia Mater Misericordiae di Rimini si è tenuta l'Assemblea di Zona del Masci di Rimini che ha visto la gradita presenza del Segretario Regionale Gianni Neri e la gentile consorte Francesca, e dell'ex Segretario Regionale e Consigliere Nazionale Claudio Bissi.
Caratteristica dell'Assemblea di quest'anno è stata quella di far parte del programma di incontri organizzati dal Progetto Culturale Diocesano di Rimini rivolto alle problematiche giovanili. In particolare l'Assemblea si è divisa in due parti distinte.
Al mattino, introdotta da una relazione dell'A.E. di zona Don Guido Benzi gli adulti scout si sono confrontati sul tema dell'adulto di fronte al giovane nella Sacra Scrittura. Don Guido ci ha mostrato come nella Bibbia l'adulto non sia considerato tale per l'età anagrafica ma dal fatto che una persona abbia raggiunto una maturità e saggezza di vita di cui andarne fiero.
Don Guido ha presentato la figura dell'adulto prendendo spunto da tre brani delle Sacre Scritture: Giobbe 12,12: Nei canuti sta la saggezza e in chi ha vita lunga la prudenza. L'esperienza che ti porta a prendere le giuste decisioni.
2 Samuele 19, 32-38: un tempo di saggezza vigliante. Barzillai il Galaadita, un uomo anziano che aveva dato sostentamento al Re David e per questo il re voleva portarlo con se a Gerusalemme e dargli a sua volta sostentamento. Ma Barzillai rispose al re ricordandogli che era ormai anziano e gli rimaneva poco da vivere e quindi gli offrì di prendere al suo posto il figlio Chimam e di fare a lui ciò che voleva. E il re rispose che avrebbe preso Chimam e avrebbe fatto a lui tutto ciò che avrebbe fatto piacere a Barzillai. La saggezza dell'anziano che riconosce che il suo tempo è compiuto e le sue opere devono essere portate avanti dalle nuove generazioni.
Gioele 3, 1 il tempo in cui si rinnova la potenza di Dio: Io effonderò il mio spirito sopra ogni uomo....i vostri anziani faranno sogni, i vostri giovani avranno visioni. Lo spirito di Dio rende capaci gli anziani di poter sognare il futuro come accade ai giovani, quindi non vedere l'età adulta come un punto di arrivo ma di essere ancora consapevoli di avere un futuro davanti nel quale apprendere e crescere in spirito e conoscenza.
In base agli spunti offerti da Don Guido gli adulti scout si sono confrontati in piccoli gruppi in modo che tutti quanti potessero esprimere la propria opinione.
Dopo la Santa Messa e il pranzo è stato proiettato un video con le fotografie del pellegrinaggio di fine anno in Terra Santa del Masci corredato dai versi scritti da Gianluca Neri che hanno ripercorso l'intero pellegrinaggio.
Il pomeriggio, dedicato appunto all'incontro previsto nel progamma del Progetto Culturale Diocesano e aperto anche alla presenza di partecipanti estranei all'esperienza scout, ha visto l'intervento di Paola Dal Toso, docente di Pedagogia all'università di Verona, Segretaria Generale della Consulta Nazionale delle Aggregazioni laicali e soprattutto ex capo scout sul tema principale della giornata: Di quale figura di adulto hanno bisogno i giovani. Nel suo intervento Paola ha offerto innumerevoli spunti di riflessione dei quali è difficile farne una estrema sintesi.
In particolare ha ricordato che le problematiche giovanili chiamano direttamente in causa noi adulti dal momento che l'educazione non trova risposta in ricette preconfezionate ma dando risposte concrete nella realtà. L'adulto di oggi rischia di essere un eterno giovane, ma se l'adulto può essere sempre giovane nello spirito, e lo scautismo aiuta in questo, tuttavia l'adulto deve essere il riferimento per il giovane nel suo cammino di crescita dimostrando la responsabilità di saper rispondere delle proprie azioni e non abdicando al suo ruolo educativo per il semplice quieto vivere. Certe volte è più facile lasciar perdere pur di andare d'accordo piuttosto che entrare in dialogo e discussione con i giovani. Certamente non è semplice cogliere le problematiche giovanili visto che a quell'età i cambiamenti sono velocissimi, ma ricordando anche Baden Powell, è indispensabile saper cogliere il buono, anche se solo il 5%, che c'è nei giovani. I ragazzi devono percepire che gli adulti vogliono il loro bene, che sono disposti ad ascoltare i loro desideri e problemi e farsi carico dei loro bisogni. Nel cammino educativo del giovane l'adulto deve sapere a poco a poco sparire e lasciare sempre più il giovane camminare con le proprie gambe come accade quando si insegna ad un bambino ad andare in bicicletta e poi lasciare la mano dal sellino senza che il bambino se ne accorga. Infine il rapporto con i giovani è esso stesso un momento di autoeducazione per noi adulti nel quale si da e si riceve contemporaneamente.
Dopo l'intervento di Paola sono susseguiti numerosi gli interventi e le domande anche degli adulti estranei all'esperienza scout per cercare di approfondire i problemi e le tematiche emersi. Il tema proposto rimane ancora amplissimo e data la disponibilità di Paola ad ulteriori incontri ci adopereremo per cercare di creare l'occasione di un nuovo incontro per approfondire questi temi.
Marco responsabile di zona Rimini
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