“Alcuni uomini vedono le cose così come sono e si chiedono “perché?”
Io sogno cose che non sono mai state e mi chiedo “perché no?”
J.F. Kennedy
INDIRIZZO DI PROGRAMMA 2016-2019
Cornice: Antropologica, Metodologica e Relazionale, in ciascuna di esse sonoindicati gli orizzonti cui tendere e gli obiettivi strategici inerenti a formazione, sviluppo, comunicazione... obiettivi specifici e trasversali rispetto alle cornici, da esplicitare … in attività, interventi, indicazioni, strumenti ecc.
(Si è cercato di leggere trasversalmente gli Orizzonti dell’Indirizzo e gli Obiettivi specifici approvati dall’Assemblea in modo da raccoglierli in settori omogenei per interesse. Da qui scaturiscono gli Obiettivi di programma che sono il cuore del programma e rappresentano il cammino da fare, le mete da raggiungere. Le Comunità saranno impegnate per un evento nazionale delle comunità da svolgersi nel 2018.
Il lavoro del livello nazionale verrà offerto a Regioni e Comunità quale arricchimento per il cammino che le singole realtà hanno scelto di compiere prendendo anch’esse a riferimento l’indirizzo programmatico votato dall’assemblea.)
CORNICE ANTROPOLOGICA
Le sfide che si presentano
Le complessità e i cambiamenti culturali e socio-economici in atto nella nostra società non devono spaventare né provocare percorsi di fuga dalla volontà di dialogo e di coesione sociale. E’ fondamentale educare- educarsi al cambiamento per affrontare la complessità delle situazioni sociali, ambientali, tecnologiche, familiari e professionali.
La cultura dominante disattende i valori fondanti la crescita armonica dell’uomo. Il crescente individualismo, la ricerca esasperata del successo e la pauraportano sempre più a chiudersi in se stessi. Anche di fronte alla tragicità dei flussi migratori non possiamo restare indifferenti: non è solo un problema attuale, drammatico ed urgente, è un fruttoemblematico della società odierna con le grandi contraddizioni che la caratterizzano.
La capacità di intervenire nella cultura attuale deve poggiare sulle forze vitali e creative della persona. E’ indispensabile riflettere sul tema dell’identità degli uomini e delle donne di oggi, comprendere come il nostro essere creature sia in comunione con tutte le altre.
L’appartenere ad una realtà cosmica capace di offrire orizzonti di senso, può orientare le scelte riguardanti l’intera sfera della vita per aspirare alla felicità.
Gli orizzonti cui tendere
1. Riconoscere e interpretare ogni forma di cambiamento, in una continua esplorazione della città, della Chiesa, dei propri ambienti di vita. Essere capaci di discernere, testimoniare e promuovere nuovi stili di vita, per un cambiamento personale e collettivo che salvaguardi il pianeta, il bene comune, la convivenza e la giustizia sociale, in una prospettiva di speranza per le nuove generazioni
2. Acquisire capacità di modulazione-variazione che consenta di aprirci alla comprensione, alla convivenza e al rispetto delle diversità culturali. Incontrare gli altri non usando solo il nostro linguaggio. Educare al senso critico e superare ogni soggettivismo, per crescere nell’accoglienza e integrazione del diverso, per la costruzione di una vera comunità umana.
3. Attuare azioni educative adeguate. Testimoniare i valori promossi dalla Legge Scout, con la consapevolezza che i comportamenti personali sono in grado anche di influenzare gli indirizzi della società. Testimoniare gli impegni della Promessa con l’esperienza del servizio quale dimensione di gratuità e condivisione.
Obiettivi strategici inerenti alla cornice Antropologica
1) Individuare ragioni e percorsi che suscitano interesse nei confronti del M.A.S.C.I.
2) Maturare la consapevolezza che la comunità è il luogo primario in cui si attua il percorso formativo ed educativo
3) Rivedere i momenti e le occasioni strutturate di formazione integrandole con le necessità di percorsi educativi che incidono sull’essere dell’adulto tenendo conto dei contenuti dell’indirizzo programmatico e delle differenze generazionali.
CORNICE RELAZIONALE
Le sfide che si presentano
Non c’è educazione senza relazione. La grande povertà relazionale dell’uomo e della donna di oggi si riflette su molti aspetti e scelte della vita e della società: dal matrimonio alla famiglia, dagli amici al lavoro, dal rapporto con i figli a quello tra diverse generazioni, dai propri beni al bene comune, dalla convivenza con culture diverse alla giustizia sociale.
L’idea di benessere come ricchezza economica, l’individualismo, ed il consumismo hanno riempito la vita delle persone di cose, generando nel tessuto sociale conflitti, odi, chiusure, indifferenze.
Sembrano essere sempre più compromessi l’esercizio della democrazia e della cittadinanza attiva, la capacità di fare comunione e di vivere la dimensione della comunità: è sempre più difficile costruire relazioni stabili e durature all’insegna della gratuità e della gioia.
Il grande progresso nella comunicazione, strumento privilegiato di relazione che dovrebbe favorire una cultura di conoscenza, dialogo e trasferimento delle esperienze, rischia di indebolire la qualità dei rapporti nella loro profondità, nella realtà dell’incontro, nella responsabilità propria dell’adulto.
Oltre che aver cura dei rapporti interpersonali occorre entrare nelle dinamiche delle tecnologie e capire come usarle a favore della relazione autentica.
Gli orizzonti cui tendere
1. Operare per una nuova umanizzazione con disponibilità al cambiamento delle nostre relazioni, tendere ad una realtà sociale più ampia per promuovere una cultura dell’accoglienza, dell’ascolto e del dialogo (mondialità) Sentirci parte della creato, aprirci al confronto sul senso dei nostri rapporti umani, evitando giudizi e pregiudizi, e guardando l’altro come dono.
2. Superare la nostra autoreferenzialità per capire e affrontare i cambiamentisociali e tecnologici. Rispondere alle esigenze e ai linguaggi delle diverse generazioni per favorire il dialogo, la coesione e il confronto intergenerazionale. E’ indispensabile saper misurare e discernere e gestire le parole senza perdere la misura e il senso di esse.
3. Maturare la disponibilità ad uscire per metterci in continuo confronto con gli altri, le comunità, le istituzioni, le componenti sociali, la Chiesa, per imparare a “fare rete” e “gettare ponti”. Costruire relazioni di fiducia con le associazioni e in particolare con i movimenti scout giovanili per essere riconosciuti proposta credibile di cammino educativo degli adulti.
Obiettivi strategici inerenti alla cornice Relazionale.
1) Aiutare a maturare la consapevolezza che la testimonianza della Comunità e il comportamento del singolo AS favorisce azioni di sviluppo nel territorio
2) Per affrontare i cambiamenti della realtà in atto, senza subirli, occorre acquisire conoscenze e competenze (migranti, ecumenismo, dialogo interreligioso, turismo ecosostenibile, ecologia integrata, quarta rivoluzione industriale, …) ricercandole anche in altri contesti e ambienti.
c) Utilizzare gli strumenti di comunicazione in modo appropriato mantenendo vive le relazioni interpersonali
d) Favorire lo scambio di esperienze di attività tra le Comunità.
CORNICE METODOLOGICA
Le sfide che si presentano
Di fronte alla crisi dell’educazione e più in generale dell’umanesimo molti adulti sembrano aver rinunciato esprimere ed a proporre il senso e le regole per vivere con responsabilità e libertà e rispetto dell'altro da noi.
Il nostro Movimento considera l’età adulta non un punto di arrivo nella vita di ciascuno ma una fase di essa, propone l’educazione degli adulti secondo il metodo scout. Il declinarlo per l’età adulta nella quotidianità comporta certamente fatica, difficoltà e dubbi.
Dare una diversa prospettiva alla dimensione pedagogica del metodo scout: dalla dimensione esperienziale alla dimensione testimoniale.
Il metodo scout deve essere attuato nel rispetto delle diverse stagioni della vita, capace di evolversi per essere al passo con i tempi in cui viene vissuto, mantenendo fermi gli ideali e i valori propri dello scautismo.
Gli orizzonti cui tendere
1. Definire la concreta applicazione degli elementi fondamentali del metodo scout nell’educazione degli adulti, in particolare: vita all’aperto, spirito d’avventura, senso del gioco, capacità progettuale.
2. Vivere la spiritualità scout per dare senso al proprio agire e proporre il servizio, inteso anche come cittadinanza attiva, quale condizione esistenziale per l’adulto scout, fondato sull’esperienza di fede.
3. Considerare i percorsi educativi e formativi per la verifica e la riscoperta delle scelte personali e dell’identità delle stesse Comunità.
Obiettivi strategici inerenti alla cornice Metodologica
1) Approfondire la riflessione sul metodo scout degli adulti per renderlo at-trattivo anche per azioni di sviluppo e per i giovani adulti.
2) Favorire la dimensione formativa dei singoli e del Movimento utilizzando gli strumenti comunicativi a disposizione (Strade Aperte., siti, media,ecc.)
3) Adeguare gli strumenti, il linguaggio e le tematiche per rendere più efficace la comunicazione anche con le generazioni più giovani.